“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene
via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente,
nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando
non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.”
Così Cesare Pavese ne La luna e i falò. Niente di più
lontano dal vivere il paese come il luogo in cui si mangia, si
beve, si dorme, si conduce la mera sopravvivenza e nient’altro.
C’è stato un momento della sua esistenza in cui l’autrice
si è chiesta che cosa fosse negli anni della sua infanzia e che
cosa fosse divenuto per lei il villaggio in cui è nata e nel quale
ha deciso di restare, e che cosa fosse invece per chi vi si era
trasferito da fuori, come in un qualsiasi quartiere urbano.
Che cos’era, inoltre, quel luogo per i soggetti attivi della vita
civile. gli insegnanti, gli amministratori, gli esercenti e i religiosi
che vi operavano. Che cos’era ed è per i suoi abitanti?
Di qui la necessità di ridare spessore temporale, di restituire
la profondità storica al paese di San Michele dei Mucchietti.
E farla conoscere. Raccontare il villaggio attraverso le storie
di vita dei suoi abitanti, i costumi, la natura e le credenze, le
forme dell’abitare, il lavoro duro sulla terra e sul fiume. Far
rivivere con la scrittura l’anima del borgo e della sua campagna,
per salvarne memoria e significato. Sono stati questi
gli intenti e i principi ispiratori della ricerca che ha prodotto
il libro: narrazione, memoria e valore identitario dei luoghi,
senza concessioni tuttavia a vane nostalgie e idealizzazioni.
Non è stato facile ricomporre in un’immagine narrata il paese
di San Michele, le sue terre, i paesaggi e gli ambienti di
vita quotidiana, “contesti di affezione” rilevanti per l’autrice
e per la gente che li abita. Non è stato facile riportare a unità
i frammenti raccolti: testi autobiografici e biografici, poesie
e racconti, documenti d’archivio, fotografie e oggetti della
cultura materiale, ricordi. Sarà possibile, riappropriandosi
del passato di San Michele, ricostruire insieme come comunità
un nuovo senso dei luoghi? Queste sono la necessità e la
volontà di chi resta nel suo luogo d’origine, vivendolo e interpretandolo
nel turbine dei cambiamenti ma con un occhio
sempre rivolto al passato.
