Descrizione
“Questo libro nasce da un rimpianto. Il rimpianto
di non poter tornare indietro ed entrare più nel
profondo in quell’immensa realtà celata dietro
all’apparente precipitosità, effervescenza, provocazione
e ricchezza d’animo che ha caratterizzato
Roberto Serio. Il rimpianto di non averla forse
colta e vissuta nel suo presente”. Così Carolina e
Cecilia Sanlej, nipoti di Roberto Serio e curatrici
insieme a Roberto Alperoli di questo omaggio
corale, spiegano la genesi del libro. “Non sempre
far parte di una famiglia significa conoscersi, o
meglio non sempre significa conoscerne anche
l’estensione, la misura, il vissuto e l’evoluzione.
Nostro zio era spesso fuori casa, probabilmente
sotto i portici del centro, tutto trafelato con una
sigaretta accesa e affaccendato in qualche telefonata.
Forse tutte quelle volte era in ritardo e sarebbe
dovuto tornare a casa prima. Tutte quelle
volte noi eravamo altrove, distanti dalla sua vita
pubblica che tanto ha amato e prediletto. Negli
ultimi suoi mesi di vita è successo qualcosa di diverso.
La frenesia, la fretta, l’impazienza, il suo
spirito provocatorio sono spariti; sebbene fossero
diminuite molto le sue forze, nostro zio è stato
capace di trasmetterci una dimensione di sé
meno conosciuta. Una misura di sé intangibile,
più dolce, delicata, sensibile, ma così estremamente
potente e viscerale che ci ha avvolte della
sua profonda essenza. Avendo assistito a questa
sua ‘purificazione’ ci ha permesso di avvicinarci
ancora di più a lui. La sua scomparsa ci ha accese
di consapevolezza e gratitudine, e creato il bisogno
di raccogliere tracce del suo percorso terreno.
Questo bisogno lo abbiamo trasformato in un
libro. Sentivamo la necessità di ricostruire la sua
vita e di farcela raccontare da chi ha intimamente
o pubblicamente vissuto un frammento di questa.
Crediamo che in questo modo potremo sentirlo
parlare ancora una volta, rivederlo in quelle sfumature
a noi sconosciute e immaginarcelo sorridere.
Convinte che, comunque, avrebbe qualcosa
da ridire, com’era nella sua natura. Roberto Serio
ha scritto durante gran parte della sua vita
perché di professione faceva il giornalista. Ora, a
scrivere, sono state le persone che ha incontrato
e alle quali ha lasciato un segno, leggero, ironico,
doloroso, indelebile. Questi racconti lo manterranno vivo nel tempo”.
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