Descrizione
L’originale spettacolo di Roberta Biagiarelli ha il merito di raccontare, intrecciandola a tanti altri frammenti di memorie personali e collettive, l’incredibile storia del Congresso Internazionale delle Donne svoltosi a L’Aja dal 28 aprile al 1° maggio 1915. Che la storia di vita lo sanno tutti, ma quanti hanno davvero la voglia di capire, l’ambizione di conoscere e, sopratutto, la pazienza di imparare? 1136 donne illuminate che, in un momento tragico come la primavera del 1915, mentre l’Europa sprofonda nell’abisso di una guerra totale, ebbero l’idea di riunirsi per confrontarsi e per provare a cambiare le cose. Arrivarono da dodici paesi diversi e parlarono di diritti e di risoluzione pacifica dei conflitti. Ma le 1136 delegate erano lì innanzitutto perché sentivano il bisogno di testimoniare – per dirla con le parole di Aletta Jacobs, presidente delle suffragette olandesi e ideatrice del Congresso a L’Aja, – “la differenza delle donne sulla scena politica internazionale”. E’ un monologo a cerchi concentrici: c’è il Novecento che si apre e si chiude a Sarajevo, c’è il racconto biografico di Rosa Genoni, icona della moda italiana di inizio Novecento in grado di unire uno spiccato senso estetico ad un forte impegno etico e politico, unica rappresentante delle donne italiane al Congresso. C’è Jane Addams, guida carismatica della delegazione americana e simbolo del femminismo mondiale e c’è Roberta Biagiarelli che intreccia nel racconto la propria storia: vent’anni di incessante impegno per mantenere viva la memoria del genocio di Srebrenica in Bosnia-Erzegovina. Uno spettacolo di genere e di pace, per far emergere un protagonismo al femminile di cento anni fa e vedere che cosa resta oggi. Ci sono tanti post-it colorati perché le cose da ricordare sono tante e perché la memoria non è mai abbastanza.
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