Descrizione
Incipit
Dopo aver vinto l’Oscar con il film Schindler’s list, il grande cineasta americano Steven Spielberg avviò un altro progetto legato alla catastrofe dell’Olocausto: raccolse in video tutte le testimonianze dei superstiti. È un dovere morale, spiegò il regista, nei confronti delle nuove e nuovissime generazioni: debbono sapere cosa è accaduto nel cuore dell’Europa nella prima metà del Novecento e debbono saperlo da chi ha vissuto l’immane tragedia.
Ecco, io credo che il bel libro di Francesco Genitori, riproposto in coincidenza con il settantesimo anniversario della Liberazione, possa un po’ colmare una lacuna tutta italiana (e sassolese, si capisce). Nel senso che uno Spielberg in casa non ce lo abbiamo e infatti nessuno ha seriamente pensato di archiviare ‘in digitale’ la memoria di quanti, sull’uno e sull’altro fronte, presero parte del dramma glorioso della Resistenza.
Leo Turrini.
Quarta di copertina
Soldati per conto nostro è una ricostruzione polifonica delle lotte di cui furono protagoniste non solo le formazioni armate ma anche i civili, i sassolesi e le popolazioni della valle del Secchia. Il libro ha il merito di aver affiancato alla considerazione attenta della “guerra di resistenza” cioè della resistenza armata, seppur ampliata ai vari apporti dei ‘non militari’, un precoce interesse alla “resistenza alla guerra”. Il rifiuto della guerra, la renitenza alla leva, la disobbedienza all’obbligo di combattere, il sottrarsi alle leggi e alle regole del regime sono tanti comportamenti che riconosciamo comuni alle genti di montagna e alla popolazione sassolese che si saldano alla lotta di liberazione.
Antonia Bertoni
Presidente ANPI.
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