Descrizione
Incipit
Charles Bukovski osservava con sarcasmo che i morti sono facili da trovare, sono tutt’intorno a noi; il difficile e’ trovare i vivi. Duecento anni dopo la sua nascita e centossessant’anni dopo la sua morte, Edgar Allan Poe e’ più vivo che mai. Pensateci: Poe e’ l’unico scrittore pop che l’ottocento ci ha lasciato. Quando un’artista diventa pop?….
Quarta di copertina
Pochi scrittori del 19° secolo hanno avuto un’influenza decisiva sulla cultura del 900 come E.A. Poe: il suo lavoro, nelle parole di Baudelaire 2d’un genere mai visto prima”, ha ispirato opere in pressoché’ tutte le arti, dalla letteratura al cinema, dalla pittura alla musica, ed e’ stato centrale -giusto per fare due nomi in ambito letterario- sia per la nascita dell’horror soprannaturale di Lovecraft sia della sofisticata narrativa in forma di saggio di Borges. E anche di un filone importante della produzione italiana, quel fantastico che ha trovato in autori come Buzzati, Landolfi e Calvino alcune delle voci più originali della nostra scena letteraria.
Recensione
è uscito per Incontri Editrice Storie del mistero e del terrore, una raccolta di dieci
racconti di Edgar Allan Poe pubblicata nella collana Kufferle dedicata a testi del
passato meritevoli di essere riproposti. Poe è un autore che non ha certo bisogno
di presentazioni. Pochi scrittori moderni hanno avuto un’influenza altrettanto
decisiva sulla cultura contemporanea: il suo lavoro, nelle parole di Baudelaire
“d’un genere mai visto prima”, ha ispirato opere in pressoché tutte le arti, dalla
letteratura al cinema, dalla pittura alla musica, ed è stato centrale – giusto per
fare due nomi in ambito letterario – sia per la nascita dell’horror soprannaturale
di Lovecraft che della sofisticata narrativa in forma di saggio di Borges, oltre che
di un filone importante della produzione italiana, quel “fantastico” che ha trovato
in autori come Buzzati, Landolfi e Calvino alcune delle voci più originali della
nostra scena letteraria. L’antologia edita da Incontri a 165 anni dalla scomparsa
dello scrittore americano propone dieci celebri storie, dal Manoscritto trovato in
una bottiglia alla Discesa nel Maelstrom, dal Pozzo e il pendolo allo Scarabeo
d’oro, dal Gatto nero agli Assassini della Rue Morgue, da Morella a Ligeia, da
Hop-Frog alla Verità sul caso di Mr Valdemar, racconti pubblicati in origine tra
il 1833 e il 1849 che presentano alcuni dei temi e delle atmosfere più cari a Poe,
che nell’unione tra la tradizione gotico-romantica e la riflessione filosofica seppe
innovare un genere popolare come la short story. Sono testi che da tempo appartengono
al repertorio della grande letteratura occidentale, opere che il tempo non
ha scalfito di una virgola e che, rilette a quasi due secoli dal loro primo apparire,
continuano a stupire e illuminare. Come scrive nell’introduzione al volume Raul
Montanari, scrittore e appassionato di Poe, “duecento anni dopo la sua nascita
e centossessant’anni dopo la sua morte, Edgar Allan Poe è vivo più che mai. Fu
l’inventore o il codificatore di ben tre generi letterari, il giallo, il noir e l’horror
moderno, è l’unico scrittore pop che l’Ottocento ci ha lasciato e non esiste, credo,
autore del Novecento che non gli sia debitore”. La traduzione riproposta
nell’antologia di Incontri è quella realizzata dallo scrittore Delfino Cinelli, che
insieme ad Elio Vittorini curò nel 1937 due raccolte dell’autore statunitense per
la leggendaria “Biblioteca Romantica” della Mondadori diretta da Giuseppe Antonio
Borgese. Sfida complessa, quella di rendere Poe in un’altra lingua – un vero
e proprio “incubo” e una fatica “ingrata”, come confessò lo stesso traduttore – e
che forse proprio per questo rende ancora più affascinanti questi straordinari racconti.
A impreziosire ulteriormente la raccolta l’immagine di copertina, il disegno
realizzato dal grande illustratore inglese Aubrey Beardsley per The Black Cat:
pochi tratti netti e decisi, in uno smagliante bianco e nero, a illustrare nel modo
più efficace possibile la profonda inquietudine di un immenso narratore.
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