Descrizione
Recensione
I versi di questa raccolta poetica di Stefano Serri dischiudono di fronte ai nostri occhi il paesaggio fisico e
mentale di una regione, l’Emilia-Romagna, che è territorio al contempo reale e simbolico. Le liriche ne narrano
i luoghi della memoria e dell’esperienza collettiva (il Duomo di Modena, il campo di Fossoli, la via Emilia,
l’Appennino, il Teatro Farnese e la Certosa di Parma, la nebbia, il viaggio in treno), i numi tutelari
(Giuseppe Verdi, Pier Vittorio Tondelli, Antonio Ligabue), le tradizioni, i culti spirituali e i riti materiali.
Come un testimone che descrive il dispiegarsi della storia di un territorio, il linguaggio poetico riesce a cogliere
le fascinazioni e le contraddizioni dei luoghi e delle persone – gli emiliani, “gente dall’uscio aperto solo a tratti |
ma che riscatta a tavola gli sguardi stenti.” Una fede rossa è dunque un omaggio all’Emilia, ma è anche un inno
al fuoco creatore della scrittura, “perenne primavera”, e alla capacità della parola di accomunare gli individui,
perché “poeta è una vita in molte vite”.
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